La Recensione: “Jonathan Strange & il Signor Norrell”- Susanna Clarke

Visto che finalmente è arrivata la serie tv di Jonathan Strange & Il Signor Norrell, vi riposto questa recensione del libro di Susanna Clarke, che ho scritto qualche mese fa!

Ho visto la prima puntata, e l’ho trovata veramente ben costruita, e di sicuro adatta a un pubblico molto più vasto rispetto a quello del libro. Non mi resta che auguravi buona visione, e per i più temerari di voi, buona lettura!

(uno, nessuno e) Centomila libri

Strange-Norrel.jpgStrange-Norrell

Trama.

Jonathan Strange & il Signor Norrell ci porta in un mondo dove la magia e gli esseri fatati esistono, e hanno avuto un ruolo attivo per tutto il Medioevo grazie all’opera di vari maghi importanti (tra cui Merlino). Il più grande tra tutti è stato il leggendario Re Corvo, che governava su tre regni: la Gran Bretagna del Nord, i Regni Fatati e un regno dell’Inferno. La sua magia e le opere architettoniche che ha fatto costruire hanno influito sul volto della Gran Bretagna. Un giorno, dopo tre secoli, misteriosamente il Re Corvo scompare nel nulla e lentamente la magia abbandona l’Inghilterra, finché non viene studiata in libri di magia teorica da vecchi signori noiosi e sedentari che si definiscono maghi ma non sanno praticare nemmeno il più piccolo incantesimo. A cambiare le cose saranno il Signor Norrel, il primo vero mago pratico dopo secoli, e il suo…

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La Recensione del libro di J.K. Rowling, “Il Seggio Vacante”, e della serie tv della BBC.

J.K. Rowling, Il Seggio Vacante J.K. Rowling, Il Seggio Vacante

Trama

Il consigliere comunale Barry Fairbrother muore improvvisamente il giorno del suo anniversario di matrimonio. Lascia una vedova, Mary, quattro figli, un vuoto incolmabile nel cuore dei cittadini di Pagford, e soprattutto un seggio vacante, di cui molti vogliono avidamente appropriarsi.

La corsa al seggio porterà a galla segreti che sembravano ben celati, scatenerà guerre tra genitori e figli, sarà la goccia che farà traboccare tragedie famigliari fin ad ora sventate per un soffio.

Seguiamo Gavin, il migliore amico di Barry, intrappolato in una relazione che non vuole ma che è troppo vigliacco e passivo per rompere, Samantha che è intrappolata in una vita noiosa con un uomo che diventa con orrore giorno per giorno più simile al padre, Shirley che deve dividere suo marito con l’onnipresente vedova del socio, Andrew che convive con un padre malfattore e violento, Colin, vicepreside della scuola, che ha paura di ogni cosa che lo circonda, Sukhvinder che ogni notte si taglia le braccia con una lametta, Krystal che a soli sedici anni deve prendersi cura di suo fratello Robbie perché la madre è una tossica senza speranze… e tanti altri. E di ognuno la Rowling ci svela la profondità del disagio che deve affrontare ogni giorno.

Recensione

Non sono corsa a comperare questo libro appena uscito. Ho preferito arrivarci con la calma, dopo aver letto qualche recensione. Forse non volevo rimanerne delusa, così ho preferito andare con i piedi di piombo e arrivarci a “scoppio ritardato”. Perché l’autrice è un pezzo grosso, e rispetto alla saga di Harry Potter che l’ha celebrata a tutto il mondo ha decisamente sterzato: Il Seggio Vacante non è un fantasy, non è un libro per ragazzi, è un romanzo per adulti, ambientato in una cittadina inglese al tempo di oggi. Adesso che finalmente l’ho letto posso dire che sono l’opposto di delusa. J.K. Rowling ha colpito dritto nel segno un altra volta.

La storia parte dalla morte di Barry Fairbrother, un uomo buono e pieno di carisma, che piace a tutti e ha molti amici. Barry era un consigliere comunale che si batteva per salvare la zona più povera di Pagford, i Fields, che i pagfordiani più tradizionalisti vogliono lasciare alla giurisdizione della città vicina. Con la sua morte si aprono subito le lotte per occupare il seggio che ha lasciato vacante.

Tra le recensioni che ho letto, pare che molti l’abbiano ritenuto lento, di difficile presa, noioso addirittura. Onestamente io al contrario l’ho trovato coinvolgente, profondo, intelligente. Tuttavia riconosco che inizialmente ci mette un po’ per far presa. I personaggi sono tanti, ti coinvolgono poco a poco nei drammi delle loro vite, ma una volta che hanno iniziato a far presa non possiamo che seguirli appassionatamente.

Che la Rowling scrive molto bene lo sapevamo, che sa raccontare una storia, costruirne una trama interessante e che ha una notevole fantasia, lo sapevamo. Non sapevamo però, finché non ha scritto Il Seggio Vacante, che è dotata di questa notevole capacità di tracciare dei personaggi in maniera così vividamente umana che sembrano proprio le persone che potresti incontrare in una piccola cittadina, in carne e ossa.

Hanno definito Il Seggio Vacante come “un romanzo sulla moralità umana”, ma secondo me è un romanzo di un’umanità sorprendente sull’essere umani (concedetemi i giochi di parole): J.K. Rowling mette in scena nel teatro della cittadina di Pagford le  difficoltà della vita, quella vera, non quella idilliaca da romanzo. Il disagio di crescere con dei genitori disadattati, l’amore non corrisposto di un adolescente, la totale incomprensione e distanza tra un padre e un figlio, l’amore che scema in un matrimonio, il rendersi conto che la propria vita è completamente diversa da quella che si era sognata da giovani, l’essere annoiati e disgustati da ciò che siamo…

Insomma, se non l’avete ancora fatto, leggetelo. (Spero non lo giudicherete anche voi noioso e lento!).

 

La serie tv “The Casual Vacancy”.

Per coincidenza poco dopo aver terminato di leggere il libro sono venuta a sapere che la BBC stava mandando in onda la serie televisiva tratta da Il seggio vacante… Non è ancora possibile vederla in italiano, ma chi ha familiarità con l’inglese (o con i sottotitoli) potrebbe trovarla un passatempo interessate.

Per ora ho visto le prime due puntate, ma ho scoperto con dispiacere che ne sono in programma solamente tre (da un’ora ciascuna). Il materiale offerto dal libro è così abbondante che la serie poteva tranquillamente essere sviluppata in 12 puntate.

La trasposizione televisiva di questo romanzo così complesso e ricco di personaggi non poteva essere un’operazione agevole, ma posso già affermare che la produzione ci è riuscita brillantemente. Sono stati adottati alcuni cambiamenti, inevitabili secondo il mio parere, che non hanno però in alcun modo intaccato il senso del libro: smascherare le apparenze di cui ciascuno di noi si circonda.

Ritorna più volte nel corso della seconda puntata l’accusa di essere “ipocrita”, mentre Ciccio Wall, un adolescente stanco di essere circondato dalla fiera della falsità borghese, non fa che cercare l'”autenticità”, facendone il suo mantra di vita.

Sono stati eliminati alcuni personaggi per semplificare la trama, mentre gli altri sono stati resi più “calzati” per sopperire al “minor tempo” a disposizione per far si che lo spettatore capisca le loro complesse psicologie.

La storia saggiamente parte qualche ora prima della morte di Fairbrother, l’evento scatenante della vicenda, in modo da presentare allo spettatore gli abitanti di Pagford e il forte ruolo che aveva Barry Fairbrother verso molti di loro, prima dell’evento scatenante della vicenda.

Non tutti apprezzeranno questa serie, che più del libro dividerà il pubblico tra quelli che la troveranno noiosa e quelli che la elogeranno per la profondità della psicologia dei personaggi.

Non si tratta di una visione divertente o rilassante, ma di un telefilm che porta in luce la parte drammatica dell’essere umani.

 

Titolo originale: The Casual Vacancy.

Editore: Salani.

Pagine: 553.

Prezzo: 12,90 euro.

Formato: 14×22 cm. Rilegatura rigida in cartoncino nero. Sovraccoperta colorata con veduta di una cittadina.

Giudizio complessivo:  ★ ★★ ★★

La Recensione: “Jonathan Strange & il Signor Norrell”- Susanna Clarke

Strange-Norrel.jpg Strange-Norrell

Trama.

Jonathan Strange & il Signor Norrell ci porta in un mondo dove la magia e gli esseri fatati esistono, e hanno avuto un ruolo attivo per tutto il Medioevo grazie all’opera di vari maghi importanti (tra cui Merlino). Il più grande tra tutti è stato il leggendario Re Corvo, che governava su tre regni: la Gran Bretagna del Nord, i Regni Fatati e un regno dell’Inferno. La sua magia e le opere architettoniche che ha fatto costruire hanno influito sul volto della Gran Bretagna. Un giorno, dopo tre secoli, misteriosamente il Re Corvo scompare nel nulla e lentamente la magia abbandona l’Inghilterra, finché non viene studiata in libri di magia teorica da vecchi signori noiosi e sedentari che si definiscono maghi ma non sanno praticare nemmeno il più piccolo incantesimo. A cambiare le cose saranno il Signor Norrel, il primo vero mago pratico dopo secoli, e il suo allievo, Jonathan Strange.

Recensione.

Jonathan Strange & il Signor Norrell, pubblicato in Italia da Longanesi e da TEA, ha vinto il premio Hugo per il miglior romanzo nel 2005. É il primo romanzo della scrittrice inglese Susanna Clarke, pubblicato nel 2004 in Inghilterra e negli Stati Uniti dopo ben otto anni di gestazione. Un lavoro lunghissimo giustificato non solamente dalla lunghezza del romanzo (quasi 900 pagine), ma soprattutto dalla meticolosità con cui è costruito. Infatti, Jonathan Strange & il Signor Norrell, ambientato nel XIX secolo durante le guerre napoleoniche, interseca l’elemento fantasy del ritorno della magia in Inghilterra (dando per background l’esistenza della magia fino a due secoli prima) agli avvenimenti storici reali del tempo di Napoleone. La narrazione è costruita come se gli avvenimenti raccontati siano fatti storici realmente accaduti, con un apparato ricco di note a piè pagina che riferiscono dettagli biografici sui personaggi storici realmente vissuti, come il duca di Wellington, Lord Byron e Giorgio III, accanto a quelli dei personaggi fittizi appartenenti al mondo della magia. Tra le note non manca anche l’artificiosa bibliografia dei volumi sulla magia da cui sono tratte le informazioni che appaiono nel testo. Il libro è corredato da uno splendido apparato iconografico ideato da Portia Rosemberg.

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Jonathan Strange esce da uno specchio.
Portia-Rosemberg
Il Signor Norrel e Jonathan Strange, ritratti.

Se non conoscessimo l’anno di pubblicazione non ci verrebbe nemmeno in mente che si tratta di un romanzo moderno, dato che lo stile è del tutto ottocentesco, e ricorda quello di Jane Austen. Per quanto si possa definire un libro veramente bellissimo, accurato, ben costruito, fantasioso, per niente banale o già visto, bisogna essere sinceri nel dire che non è un romanzo adatto a tutti. La trama si snoda lenta, cosicché per portare avanti la lettura è necessario una certa dedizione, anche a causa del gusto per il dettaglio e l’aneddotica dell’autrice. Il presumibile pericolo è che risulti noioso. Quindi se amate le storie più scattanti e scorrevoli, quelle che vi tengono con il fiato sospeso, questo non è il libro che fa per voi. Per chi invece non disdegna libri più impegnativi, alla fine della lunga lettura non esiterete a sentirvi come se aveste letto un vero capolavoro. E dico alla fine della lettura perché quello che si prova per Jonathan Strange e il signor Norrell non può essere un colpo di fulmine, ma un amore che cresce più moderato fino a esplodere potente nelle ultime cento pagine.

Curiosità.

Esiste su Wikispaces una pagina dedicata al mondo di Jonathan Strange e il signor Norrell La Bbc ha girato un serie di sette episodi basata sul libro, che presto comparirà sugli schermi inglesi.   Titolo originale: Jonathan Strange & Mister Norrell. Editore: Longanesi, La Gaja Scienza. Pagine: 881. Prezzo: 16.50 euro. Illustrazioni di Portia Rosenberg. Giudizio complessivo: ★★★★★