«I’ve dreamt in my life dreams that have stayed with me even after, and changed my ideas; they’ve gone through and through me, like wine through water, and altered the colour of my mind».
«Ho sognato nella mia vita sogni che son rimasti sempre con me, e che hanno cambiato le mie idee; son passati dentro e attraverso di me, come il vino attraverso l’acqua, ed hanno alterato il colore della mia mente». (Cathy a Nelly Dean, cap. IX).
«Ora mi degraderebbe sposare Heathcliff, così non saprà mai quanto io lo ami: e non perché sia bello, Nelly, ma perché lui è più me stessa di quanto non lo sia io. Di qualsiasi cosa siano fatte le nostre anime, la mia e la sua sono la medesima cosa; e quella di Linton è diversa quanto un raggio di luna da un lampo, o il gelo dal fuoco». (cap. IX).
«Le mie grandi sofferenze in questo mondo sono state quelle di Heathcliff, e le ho viste e vissute tutte fin dal principio; il mio pensiero principale nella vita è lui. Se tutto il resto morisse, e lui rimanesse, io continuerei ad esistere; e se tutto il resto continuasse ad esistere e lui fosse annientato, l’universo si trasformerebbe in un completo estraneo: non ne sembrei parte. – Il mio amore per Linton è come il fogliame nei boschi: il tempo lo cambierà, ne sono consapevole, come l’inverno cambia gli alberi. Il mio amore per Heathcliff somiglia alle rocce eterne che stanno sotto quegli alberi: una fonte di piacere ben poco visibile, ma necessaria. Nelly, io SONO Heathcliff! Lui è sempre sempre, sempre nella mia mente: non come una gioia, non più di quanto io lo sia per me stessa, ma come il mio stesso essere. Quindi non parlare più di separazione: non è possibile». (cap. IX).
«Io vorrei che mi dicessi, in tutta sincerità, se Catherine soffrirebbe molto per la sua perdita: è ciò, che mi trattiene. E qui, vedi, sta la differenza tra i nostri sentimenti: se lui fosse stato al mio posto e io al suo, sebbene io lo odii di un odio che mi ha avvelenato tutta la vita, non avrei mai alzato una mano sopra di lui. Padronissima di non credermi, se vuoi. Io non lo avrei mai allontanato dalla sua compagna, finché a lei fosse piaciuto. Al momento stesso in cui Cathy non gli avesse più voluto bene, gli avrei strappato il cuore e bevuto il sangue: ma fin là, e se non mi credi non mi conosci, ma fin là sarei morto ad oncia ad oncia prima di torcergli un capello!» (cap. XIV)
Cime tempestose è stato pubblicato nel 1847 con lo pseudonimo di “Ellis Bell”, e fin da subito è stato elogiato da alcuni critici per la sua originalità, mentre dall’altra molti l’hanno condannato per le scene di crudeltà e per la mancanza di moralità, per lo meno quella convenzionale dell’epoca.
Molte copie le vendette per associazione con il libro scritto da sua sorella Charlotte, Jane Eyre, che nel 1947 fu uno dei maggiori best seller. Non ne raggiunse però le vendite, almeno fino al ventesimo secolo, quando incominciò ad avere più successo tra la massa e i critici, che iniziarono a stimarlo come meritava.
Non esiste nessun manoscritto di Cime tempestose. Gli editori quindi scelgono in genere tra il riportare la prima o la seconda edizione del testo. La prima, pubblicata nel Dicembre 1847 da Thomas Newby, che è quella che la Penguin ha deciso di adottare, necessita comunque di amendare alcuni errori di stampa. Altri editori scelgono la seconda edizione perché è quella che ha avuto maggior favore presso il pubblico, sebbene sia stata pesantemente modificata, nella punteggiatura, nella sintassi e nelle espressioni, da Charlotte Brontë.
Il fascino di Cime tempestose.
Cime tempestose è stato riadattato in numerosi pellicole cinematografiche, opere teatrali, musical e sequel. Tutte queste reinterpretazioni hanno in comune una cosa: vedono, nella storia di Heathcliff e Cathy, la quintessenza della storia d’amore romantica. In realtà, la loro, è una passione quasi incestuosa, scandalosa e morbosa tra una persona cattiva e una egoista oltre ogni misura. Per quanto mi riguarda, è questo lato dark che conferisce Cime tempestose il suo fascino, insieme alla bellezza di un amore talmente forte, talmente folle, di due persone che si appartengono a tal punto che non riescono a non stare insieme o a non ferirsi a morte reciprocamente. Cime tempestose è un libro dalla natura definitivamente, completamente e decisamente inquietante. Suscita un tormento emozionale che rimane irrimediabilmente irrisolto dall’inizio alla fine.