Emily Brontë, “Cime tempestose”, l’edizione della Penguin Classics

«I’ve dreamt in my life dreams that have stayed with me even after, and changed my ideas; they’ve gone through and through me, like wine through water, and altered the colour of my mind».

«Ho sognato nella mia vita sogni che son rimasti sempre con me, e che hanno cambiato le mie idee; son passati dentro e attraverso di me, come il vino attraverso l’acqua, ed hanno alterato il colore della mia mente». (Cathy a Nelly Dean, cap. IX).

Pride and prejudice, Penguin Classics

«Ora mi degraderebbe sposare Heathcliff, così non saprà mai quanto io lo ami: e non perché sia bello, Nelly, ma perché lui è più me stessa di quanto non lo sia io. Di qualsiasi cosa siano fatte le nostre anime, la mia e la sua sono la medesima cosa; e quella di Linton è diversa quanto un raggio di luna da un lampo, o il gelo dal fuoco». (cap. IX).

Pride and Prejudice, Penguin Classics

«Le mie grandi sofferenze in questo mondo sono state quelle di Heathcliff, e le ho viste e vissute tutte fin dal principio; il mio pensiero principale nella vita è lui. Se tutto il resto morisse, e lui rimanesse, io continuerei ad esistere; e se tutto il resto continuasse ad esistere e lui fosse annientato, l’universo si trasformerebbe in un completo estraneo: non ne sembrei parte. – Il mio amore per Linton è come il fogliame nei boschi: il tempo lo cambierà, ne sono consapevole, come l’inverno cambia gli alberi. Il mio amore per Heathcliff somiglia alle rocce eterne che stanno sotto quegli alberi: una fonte di piacere ben poco visibile, ma necessaria. Nelly, io SONO Heathcliff! Lui è sempre sempre, sempre nella mia mente: non come una gioia, non più di quanto io lo sia per me stessa, ma come il mio stesso essere. Quindi non parlare più di separazione: non è possibile». (cap. IX).

Pride and Pejudice, Penguin Classics

«Io vorrei che mi dicessi, in tutta sincerità, se Catherine soffrirebbe molto per la sua perdita: è ciò, che mi trattiene. E qui, vedi, sta la differenza tra i nostri sentimenti: se lui fosse stato al mio posto e io al suo, sebbene io lo odii di un odio che mi ha avvelenato tutta la vita, non avrei mai alzato una mano sopra di lui. Padronissima di non credermi, se vuoi. Io non lo avrei mai allontanato dalla sua compagna, finché a lei fosse piaciuto. Al momento stesso in cui Cathy non gli avesse più voluto bene, gli avrei strappato il cuore e bevuto il sangue: ma fin là, e se non mi credi non mi conosci, ma fin là sarei morto ad oncia ad oncia prima di torcergli un capello!» (cap. XIV)

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Cime tempestose è stato pubblicato nel 1847 con lo pseudonimo di “Ellis Bell”, e fin da subito è stato elogiato da alcuni critici per la sua originalità, mentre dall’altra molti l’hanno condannato per le scene di crudeltà e per la mancanza di moralità, per lo meno quella convenzionale dell’epoca.

Molte copie le vendette per associazione con il libro scritto da sua sorella Charlotte, Jane Eyre, che nel 1947 fu uno dei maggiori best seller. Non ne raggiunse però le vendite, almeno fino al ventesimo secolo, quando incominciò ad avere più successo tra la massa e i critici, che iniziarono a stimarlo come meritava.

Non esiste nessun manoscritto di Cime tempestose. Gli editori quindi scelgono in genere tra il riportare la prima o la seconda edizione del testo. La prima, pubblicata nel Dicembre 1847 da Thomas Newby, che è quella che la Penguin ha deciso di adottare, necessita comunque di amendare alcuni errori di stampa. Altri editori scelgono la seconda edizione perché è quella che ha avuto maggior favore presso il pubblico, sebbene sia stata pesantemente modificata, nella punteggiatura, nella sintassi e nelle espressioni, da Charlotte Brontë.

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Frontespizio della prima edizione di “Wuthering Heights”.

 

Il fascino di Cime tempestose.

Cime tempestose è stato riadattato in numerosi pellicole cinematografiche, opere teatrali, musical e sequel. Tutte queste reinterpretazioni hanno in comune una cosa: vedono, nella storia di Heathcliff e Cathy, la quintessenza della storia d’amore romantica. In realtà, la loro, è una passione quasi incestuosa, scandalosa e morbosa tra una persona cattiva e una egoista oltre ogni misura. Per quanto mi riguarda, è questo lato dark che conferisce Cime tempestose il suo fascino, insieme alla bellezza di un amore talmente forte, talmente folle, di due persone che si appartengono a tal punto che non riescono a non stare insieme o a non ferirsi a morte reciprocamente. Cime tempestose è un libro dalla natura definitivamente, completamente e decisamente inquietante. Suscita un tormento emozionale che rimane irrimediabilmente irrisolto dall’inizio alla fine.

 

Giovanni della Casa, il Galateo e le Rime. Un’edizione del 1626.

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Rime e prose di Giovanni Della Casa, stampato a Venezia nel 1626 da Giovan Battista Combi.

Conosciamo tutti Giovanni Della Casa per il Galateo, trattato sulle norme pratiche della buona educazione. Il termine “galateo”, oggi nell’uso comune, deriva dal nome di Galeazzo (Galatheus in latino) Florimonte, vescovo di Sessa, al quale il trattato di Della Casa è dedicato.

Il Galateo, scritto tra il 1551 e il 1555, è volutamente in stile medio e colloquiale. L’autore si finge un anziano illetterato che insegna a un giovinetto i buoni costumi: come comportarsi in società, a tavolo, nella conversazione. Insomma insegna l’etichetta della buona società, allora come sempre più preoccupata delle apparenze che della sostanza.

Quello che solo pochi sanno è che Della Casa fu anche poeta, di cui Tasso elogiava «il parlar magnifico e sublime», uno stile grave come quello del Petrarca. Eppure i versi del Della Casa hanno anche un elemento moderno, che Foscolo chiamò «verseggiare rotto», la tendenza cioè a rendere frantumata la solennità dello stile.

Riporto qua una poesia in cui Giovanni Della Casa invoca il sonno, in una delle sue notti insonni.

«O Sonno, o de la queta, umida, ombrosa»

O sonno, o de la queta, umida, ombrosa notte placido figlio; o de’ mortali

egri conforto, oblio dolce de’ mali

sì gravi ond’è la vita aspra e noiosa;

soccorri al core omai, che langue e posa

non have, e queste membra stanche e frali

solleva: a me ten vola, o sonno, e l’ali

tue brune sovra me distendi e posa.

Ov’è ’l silenzio che ’l dì fugge e ’l lume?

E i lievi sogni, che con non secure

vestigia di seguirti han per costume?

Lasso, che ’nvan te chiamo, e queste oscure

e gelide ombre invan lusingo. O piume

d’asprezza colme! o notti acerbe e dure!

Per chi ama “Piccole Donne”, l’edizione della Penguin Threads

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Paul Bauckley, art director della casa editrice Penguin Books, ha ideato la serie Penguin Threads all’interno della collana Penguin Classics Deluxe Edition. Il disegno originale delle copertine dei libri che ne fanno parte sono cuciti a mano, poi riprodotti fedelmente, comprese le cuciture sul retro a rilievo.

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L’autrice di questa copertina fatta a mano è Rachell Sumpter, che ha ideato anche le copertine di The Wizard of Oz The Wind in the Willows.

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Alla Penguin Threads appartengono anche The secret garden (di cui trovate un’altra edizione in questo post), Emma di Jane Austen e Black Beauty di Anna Sewell, disegnati invece da Jillian Tamaki.

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Piccole Donne può essere letto a undici anni, a quindici, o a venti, oppure a trentasette anni, e viene apprezzato a tutte le età. È essenzialmente un romanzo il romanzo americano per ragazze, importante quanto Le avventure di Huckleberry Finn lo è per i ragazzi.

Eppure Louisa May Alcott non avrebbe mai voluto scrivere storie al femminile, come ho già detto nell’articolo sull’altra edizione della Penguin di Piccole Donne, l’Hardcover Clothbounds, che avete visto anche qui in fotografia. Eppure è proprio grazie a Piccole Donne che ha conosciuto il successo.

Cercando ispirazione per scrivere questo romanzo, la Alcott disse al suo editore (Thomas Niles), che non si occupava molto di ragazze, eccetto delle sue tre sorelle e di sua madre. Così fu più che altro per mancanza di materia prima che inventò le quattro sorelle March e la figura della loro madre.

Meg è carina e amata da tutti, vorrebbe vestirsi alla moda e frequentare l’alta società, ma imparerà presto ad avere migliori valori. Jo, poco femminile, un torrente in piena, è schietta ed energica, imparerà il tatto e la pazienza. Beth è semplicemente un angelo, ma non è abbastanza forte per il affrontare il mondo. Amy, l’antagonista naturale di Jo, è egoista e vanesia, ma diventerà una signora a modo, buona e nobile.

 

Jane Austen, l’edizione di “Orgoglio e pregiudizio” della Penguin Classics

 «It is a truth universally acknowledged, that a single man in possession of a good fortune, must be in want of a wife».

«È una verità universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un ingente patrimonio debba essere in cerca di una moglie».

Orgoglio e pregiudizio, Pride and prejudice, edizione Penguin, Uno nessuno e centomila libri

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Orgoglio e pregiudizio, Pride and prejudice, edizione Penguin, Uno nessuno e centomila libri

Frontespizio, prima edizione orgoglio e pregiudizio di Jane Austen, 1913

 

Il testo dell’edizione della casa editrice Penguin è basato sulla prima edizione di Orgoglio e Pregiudizio, pubblicata da Egerton nel 1913, dato che Jane Austen aveva venduto i diritti all’editore, e non è stata quindi coinvolta in alcun modo nella preparazione delle altre due edizioni che hanno seguito la prima. Gli editori che hanno lavorato su questa edizione si sono basati quindi su due copie della prima edizione conservate alle Bodleian Library di Oxford. Hanno adottato la politica del minimo intervento, il che significa che hanno cercato di non modificare nulla al di fuori dei refusi di stampa, lasciando intatta la terminologia e la punteggiature, per quanto arcaica e di difficile comprensione risulti oggi. Ovviamente ogni termine o espressione che possa lasciare il lettore in difficoltà è spiegata con una nota.

Non esiste infatti nessun manoscritto superstite dell’opera. L’unico di cui abbiamo conoscenza, ormai perduto, è quello che la scrittrice ha venduto all’editore Egerton per £ 110. E pensate a quanto ci abbia guadagnato lui visto il successo ottenuto.

Perché Orgoglio e pregiudizio è uno dei classici più amati.

In tutti i sei romanzi che Jane Austen ha scritto, ha provveduto a far si che le sue eroine contraessero buoni matrimoni, ma quello di Elizabeth Bennet in Orgoglio e pregiudizio è il più affascinante di tutti. Non per niente Mister Darcy è alto, bello, integro e estremamente ricco. Infatti Orgoglio e pregiudizio è, tra le sue opere, quella più conforme al romanticismo, e Jane Austen stessa lo definisce come “rather too light & bright & sparkling” (= anche troppo lucente e luminoso e scintillante).

La particolare attrattiva di Orgoglio e pregiudizio non è solo nella storia d’amore contrastata da entrambi gli amanti a causa dei pregiudizi che l’uno ha dell’altra, ma anche dalla natura della sua eroina, Elizabeth Bennet, dall’intelligenza acuta, dalla mente vivace e dal suo satirico senso dell’umorismo, che la Austen stessa definisce come “as delightful a creature as ever appeared in print” (= una creatura così piacevole che non è mai apparsa sulla carta stampata). Dove in genere le altre eroine romantiche erano vulnerabili, delicate e passive alla volontà della loro famiglia e degli eventi.

Eppure Orgoglio e pregiudizio non è affatto in controtendenza con i tempi, anzi presenta una visione della donna decisamente tradizionalista, soprattutto nella figura di Charlotte Collins, l’amica di Lizzie.

“Piccole donne”, la storia editoriale e l’edizione Clothbound Hardcover della Penguin

Piccole Donne, Penguin Classics, foto di Uno, nessuno e centomila libri

Piccole Donne, Penguin Classics, foto di Uno, nessuno e centomila libri

Piccole Donne, Penguin Classics, foto di Uno, nessuno e centomila libri

 

Piccole Donne, Penguin Classics, foto di Uno, nessuno e centomila libri

 

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“Piccole Donne” nella copertina della prima edizione del 1868.

Piccole Donne è stato pubblicato da Roberts Brothers a Boston, in due volumi, il primo nell’Ottobre 1868 e il secondo nell’Aprile 1869. I due volumi non avevano, nell’intenzione della Alcott, alcuna distinzione di titolo, se non nell’indicazione “Parte I” e “Parte II”, ma già quando vennero pubblicati in Inghilterra il secondo era diventato “Good wives”, mentre oggi in Italia tutti lo conoscono come “Piccole Donne crescono”.

In un mese il primo volume vendette più di 2000 copie, classificandosi come grande successo, tant’è che il secondo volume arrivò a 13,000 copie in un mese.

Nel 1880 le due parti vennero riunite in un unico volume, con 200 illustrazioni del popolare artista Frak T.Merrill. In questa occasione la Alcott fece un certo numero di cambiamenti nel testo, correzioni grammaticali, modificando la dizione e qualche schietta descrizione, che feriva le aspettative delle lettrici, abituate a una prosa più educata e signorile.

L’edizione della Penguin non tiene però conto di queste correzioni, riportando il testo nella sua forma originale, e questo le aggiudica ancora più pregio e ammirazione da parte mia.

Louisa May Alcott iniziò a scrivere Piccole Donne non di getto, come ci si potrebbe aspettare, ma sotto l’istigazione di un editore di Roberts Brothers, che le commissionò un romanzo femminile. Niente affatto convinta, la Alcott, che fino ad allora aveva scritto raccapriccianti thriller sotto vari pseudonimi, inizialmente aveva pensato a un romanzo satirico sulla visione delle donne dell’epoca. Mentre scriveva, però, aveva abbandonato l’idea. Una volta conclusi i 23 capitoli che concludevano la prima parte della storia, si sorprese positivamente del suo lavoro, trovandolo «not a bit sensational, but simple and true, for we really lived most of it».

Subito dopo aver pubblicato il primo volume gli editori spinsero la Alcott a portare avanti la storia delle quattro sorelle March, che lei scrisse di getto a un ritmo di un capitolo al giorno. Per accontentare le sue lettrici, che le chiedevano con chi si sarebbero sposate le sorelle March, stabilì un futuro matrimoniale per ognuna, ma si rifiutò di far sposare Jo a Laurie, come tutte le lettrici speravano, perché sarebbe stato troppo prevedibile.

“I viaggi di Gulliver”, un’edizione pocket del 1969

Gulliver Travels, I viaggi di Gulliver, copertina, Uno nessuno e centomila libri

Gulliver Travels, I viaggi di Gulliver, copertina, Uno nessuno e centomila libri

Ho comperato questa edizione di I viaggi di Gulliver in una libreria di libri usati a Dublino. Swift è, insieme a Oscar Wilde e Bram Stoker, uno dei grandi scrittori irlandesi, e mi sembrava d’uopo tornare a casa con un’edizione di un suo libro in lingua originale. 😉

Si tratta di un libbriccino di 15 x 9 cm, con copertina rigida con una sopraccoperta blu. È un’edizione del 1969 della Oxford University Press, che fa parte della collana World’s Classics, di cui trovate qui la nuova edizione.

Storia editoriale di I viaggi di Gulliver

I viaggi di Gulliver (Travels into Several Remote Nations of the World, in Four Parts. By Lemuel Gulliver, First a Surgeon, and then a Captain of Several Ships), è stato pubblicato in due volumi nell’ottobre del 1726 a Londra dall’editore Benjamin Motte. Il testo venne riveduto e corretto da Motte, che temeva venisse ritenuto “troppo audace”.

Nel maggio del 1727 venne pubblicata, sempre da Motte, una “edizione corretta” che teneva maggiore conto del testo originale. Tuttavia la versione più fedele alle intenzioni originarie dell’autore venne pubblicata da Ford, solo nel novembre del 1734 (anche se il frontespizio porta la data del 1735) a Dublino, all’interno del terzo volume delle Opere di Swift edite da George Faulkner

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Prima edizione di “Gulliver’s travels”, London, 1726.

 

Trama

Parte I

Gulliver, capitano di marina, mentre è in viaggio sulla nave, è vittima di un naufragio dal quale riesce a salvarsi raggiungendo la riva a nuoto. Si ritrova così nello sconosciuto paese di Lilliput, dove viene fatto prigioniero dagli abitanti, omini alti quanto le dita di una mano. I viaggi di Gulliver sono un’opera allegorica e ironica sull’umanità, e Lilliput rappresenta la facilità degli uomini di prendersela e litigare anche per le cose più piccole. Gli abitanti di Lilliput, infatti, sono dividi da un’irresolubile controversia che li porta addirittura al fratricidio, causata dal diverso parere su quale sia il modo più corretto di rompere le uova. Alla fine grazie a un caso fortunato riesce a tornare a casa.

Parte II

Gulliver affronta un altro viaggio che lo porta stavolta a Brobdingnag dove gli uomini sono giganti. Dopo essere stato trovato da un contadino che lo utilizza come un vero e proprio fenomeno da baraccone, Gulliver viene venduto alla famiglia reale dove soggiorna per parecchio tempo, sempre alla stregua di un giullare.

L’ufficiale giullare di corte, però, geloso della popolarità ottenuta da Gulliver, attenta alla sua vita. Il re ingaggia due guardie del corpo, che lo proteggono finché non riesce a tornare a casa di nuovo.

Per la legge del contrappasso, il mondo di Brobdingnag rappresenta l’eccesso e l’abbondanza di ogni cosa.

Parte III

Il terzo viaggio di Gulliver avviene a Laputa, dove gli abitanti sono dei pazzoidi fissati con le scienze matematiche e astronomiche, tanto che creano strumenti e macchine privi di utilizzo e di senso. La loro passione per la scienza e la razionalità li porta ad avere uno stile di vita talmente astratto da non essere più in contatto con la realtà.

Parte IV

Il quarto ed ultimo viaggio porta Gulliver nel mondo degli Houyhnhnms, esseri simili a cavalli, saggi e molto intelligenti. Gli umani, gli Yahoos, sono qui abbruttiti e degenerati, e considerati dagli Houyhnhnms alla stregua di animali. Gulliver viene esiliato per via della sua somiglianza con gli Yahoos, e costruisce una zattera per poter tornare in Inghilterra.

l mondo degli Houyhnhnms e` un mondo perfetto, dove tutti sono intelligenti e dove non esistono vizi, ma è proprio questa l’imperfezione. Si tratta di una parodia dell’ideale dell’Utopia che si stava diffondendo in quegli anni.

Conan Doyle in “The best of Sherlock Holmes” della prestigiosa Franklin Library

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The best of Sherlock Holmes, nella bellissima edizione illustrata della Franklin Library, mi è stato regalato per Natale insieme a Shakespeare’s Histories, che trovate in questo post, insieme a una storia della casa editrice, che ha prodotto meravigliosi volumi pensati per i collezionisti fino al 2000.

È, come l’altro, un bellissimo volume rilegato in pelle vera, con segnalibro in seta cucito nel nervo. Le illustrazioni all’interno del volume sono opera di Ben F. Stahl.

Pubblicato nel 1977, The best of Sherlock Holmes fa parte della collana Collected Stories of the World’s Greatest Writers, che raccoglie 100 volumi rilegati in vera pelle, pubblicati tra il 1977 e il 1985. 

Si tratta di una collezione dei tesori della letteratura, le migliori avventure di Sherlock Holmes appunto, I viaggi di Gulliver1984 di George Orwell e tanti altri, di cui vi riporto l’elenco completo:

Notes from Underground, The Gambler, and Poor People by Fyodor Dostoevsky
28 Stories of F. Scott Fitzgerald
Wessex Tales by Thomas Hardy
27 Collected Stories of Katherine Anne Porter
Kiss Me Again, Stranger by Daphne du Maurier
The Time Machine, The Invisible Man, and The War of the Worlds by H. G. Wells
One Basket by Edna Ferber
Seven Gothic Tales of Isak Dinesen
Animal Farm and 1984 by George Orwell
The Cabala, The Bridge of San Luis Rey, and The Woman of Andros by Thornton Wilder
Mr. Moto’s Three Aces by John P. Marquand
The Collected Stories of Franz Kafka
Sermons and Soda-Water by John O’Hara
The First Forty-Nine Stories by Ernest Hemingway
Dubliners by James Joyce
Tortilla Flat, Of Mice and Men, Cannery Row by John Steinbeck
Uncle Remus by Joel Chandler Harris
The Apple Tree and Other Tales by John Galsworthy
Stories From the Decameron by Giovanni Boccaccio
Pigeon Feathers and Other Stories by John Updike
The Complete Stories of Flannery O’Connor
Moon Lake and 12 Other Stories by Eudora Welty
Stories of Five Decades by Hermann Hesse
35 Stories by Nathaniel Hawthorne
17 Stories by Rudyard Kipling
Three Tales by Gustave Flaubert
22 Stories by Edith Wharton
38 Stories by SakiH. H. Munro
Three Exemplary Novels by Miguel de Cervantes
The Man That Corrupted Hadleyburg and 18 Other Stories by Mark Twain
The New Arabian Nights by Robert Louis Stevenson
21 Collected Short Stories by Aldous Huxley
Nabokov’s Dozen by Vladimir Nabokov
13 Stories by Sinclair Lewis
Seven Tales by Henry James
The Country of the Pointed Firs and 4 Stories by Sarah Orne Jewett
Tales of the South Pacific by James A. Michener
14 Selected Stories by W. Somerset Maugham
The Ranger and 3 Other Stories by Zane Grey
Breakfast at Tiffany’s and Three Stories by Truman Capote
30 Stories by Guy de Maupassant
The Kreutzer Sonata and 10 Other Stories by Leo Tolstoy
The Queen of Spades and 3+ Other Tales by Alexander Pushkin
7 Stories by Booth Tarkington
The Continental Op by Dashiell Hammett
222 Fables, Fully Indexed by Aesop
Peasants and 8 Other StoriesAnton Chekhov
The Troll Garden & Obscure Destinies by Willa Cather
74 Fairy Tales by Hans Christian Andersen
Thirteen O’Clock – Stories of Several Worlds by Stephen Vincent Benét
73 Short Stories by Katherine Mansfield
The Best of Sherlock Holmes by Sir Arthur Conan Doyle
Three Christmas Books by Charles Dickens
Heart of Darkness and 10 Other Tales by Joseph Conrad
Round Up by Ring Lardner
Tales of All Countries and 8 Other Stories by Anthony Trollope
16 California Stories by Bret Harte
25 Collected Stories by Dylan Thomas
The Magic Barrel and Idiots First by Bernard Malamud
From Death to Morning by Thomas Wolfe
5 Stories by Thomas Mann
Here Lies. 24 Collected Stories by Dorothy Parker
Four Short Novels by D. H. Lawrence
First Love and 7 Other Tales by Ivan Turgenev
100 Fairy Tales by The Brothers Grimm
Gulliver’s Travels by Jonathan Swift
45 Selected Stories by O. Henry
The Wall and 5 Other Stories by Jean-Paul Sartre
Exile and the Kingdom by Albert Camus
Taras Bulba and 8 Other Tales by Nikolai Gogol
These Thirteen by William Faulkner
The Thurber Carnival by James Thurber
Guys and Dolls by Damon Runyon
The Sketch Book of Geoffrey Crayon Gent. by Washington Irving
8 Collected Short Stories by Carson McCullers
Ficciones by Jorge Luis Borges
Canterbury Tales by Geoffrey Chaucer
Winesburg, Ohio by Sherwood Anderson
4 Tales by E. T. A. Hoffmann
This Gun for Hire, The Confidential Agent, The Ministry of Fear by Graham Greene
18 Stories by Heinrich Böll
27 Stories by Erskine Caldwell
22 Stories by Luigi Pirandello
A Descent into the Maelstrom and 23 Other Tales by Edgar Allan Poe
Gimpel the Fool and 10 Other Stories by Isaac Bashevis Singer
32 Droll Stories by Honoré de Balzac
Maggie: A Girl of the Streets and 22 Selected Stories by Stephen Crane
Welcome to the Monkey House by Kurt Vonnegut
Laughing to Keep from Crying and 25 Jesse Semple Stories by Langston Hughes
The Best (14) Short Stories by Theodore Dreiser
In the Midst of Life – Tales of Soldiers and Civilians by Ambrose Bierce
Stories by Sidonie Gabrielle Colette
16 Tales of the Northland by Jack London
Stories & Fairy Tales by Oscar Wilde
Candide and Zadig by François Marie Arouet Voltaire
Alice’s Adventures in Wonderland and Through the Looking-Glass by Lewis Carroll
Billy Budd, Sailor and The Piazza Tales by Herman Melville
Scenes of Clerical Life by George Eliot
36 Stories by Alexandre Dumas
Around the World in Eighty Days & From the Earth to the Moon by Jules Verne

 

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Sir Arthur Conan Doyle, “Great Cases of Sherlock Holmes”, Mystery Masterpieces, Franklin Library.

La Franklin Library ha pubblicato un’altra edizione delle avventure di Sherlock Holmes, Great Cases of Sherlock Holmes, nella collana “Mystery Masterpieces”, che raccoglie i maestri del giallo, tra cui anche Agatha Christie.

Shakespeare’s Histories della Franklin Library, un’edizione per collezionisti

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I bibliofili più appassionati ameranno questa meravigliosa edizione di sei dei drammi storici di ShakespeareThe life and death of King John, in italiano Re Giovanni, The tragedy of King Richad the second, Riccardo IIla prima e la seconda parte di Henry the Fourth (Enrico IV), la vita di Henry the Fifth (Enrico V), The tragedy of King Richard the Third (Riccardo III).

La copertina, in pelle rossa, è decorata con dei ghirigori dorati che racchiudono una corona, sia davanti che sul dietro. Il dorso presenta invece l’autore e il titolo dell’opera in alto, con in basso la dicitura “Franklin Library”.

Le magnifiche illustrazioni che troviamo all’interno del volume sono riproduzioni di xilografie stampate su volumi antichi e rarissimi, come Le favole di Esopo, stampato a Ulm nel 1476-1477, La distruzione di Troia, stampato a Lione nel 1485, La Bibbia di Johann Grüninger, Strasburgo, 1485, Canterbury Tales, Londra, c. 1490 e altri.

La Franklin Library ha iniziato a pubblicare edizioni per collezionisti nel 1973, stampando fino alla sua chiusura, nel 2000, migliaia di bellissimi libri illustrati di alta qualità.

La maggior parte dei libri della Franklin Library sono prodotti con copertine rilegate interamente in pelle. La carta usata è priva di acidi, indicata per prevenire l’ingiallimento delle pagine. Il taglio delle pagine è laccato in oro per proteggere la carta contro i danni dell’umidità. Sempre in oro le incisioni del titolo e le decorazioni presenti sulla copertina. È presente un segnalibro in seta, cucito al nervo.

La Franklin Library conta importanti collane:

– The 100 Greatest Masterpieces of American Literature (100 libri): pubblicata dal 1976 al 1984, annovera romanzi, poesie e racconti brevi dei maggiori scrittori americani, come Louisa May Alcott, Henry Adams, Emily Dickinson e Ernest Hemingway.

– The Collected Stories of the World’s Greatest Writers (100 libri): pubblicata dal 1977 al 1985, colleziona alcuni dei tesori della letteratura, come Gulliver’s travelSherlock HolmesIl Decamerone di Giovanni Boccaccio, Notes from Underground di Fedor Dostoevsky.

– 60 Signed Limited Editions (60 libri) e The First Edition Society (72 libri): racchiudono le prime edizioni di molti importanti opere.

– Pulitzer Prize Classics (53 libri): le opere che hanno vinto il prestigioso Premio Pulitzer per la narrativa, come Via col vento.

– Franklin Mystery Masterpieces (51 libri): collana prodotta sia in vera pelle che in finta pelle, raccoglie i migliori scrittori gialli: Conan Doyle, Agatha Christie, Oscar Wilde con The picture of Dorian Grey e tanti altri.

– Great Books of the Western World (96 libri): inizialmente pubblicata dall’Enciclopedia Britannica in collaborazione con l’Università di Chicago, nel 1970, per il 25esimo anniversario della collana, la Franklin Library ha ottenuto i diritti per un’edizione limitata. È la serie più costosa della Franklin Library, oltre 9,000 sterline complessive. Le opere scelte hanno lo scopo di presentare il canone occidentale, spaziando da Omero e Sofocle, a Chaucer e Milton, fino a Freud.

– World’s Best-Loved Books (100 libri): una raccolta di best seller.

– Greatest Books of the 20th Century (50 libri): raccoglie i best seller contemporanei.

Shakespeare’s histories appartiene invece alla serie di The 100 Greatest Books of All Time. Pubblicata tra il 1974 e il 1982, è una collezione delle opere più importanti dei più grandi scrittori: Charlotte Brontë, Ralph Waldo Emerson, William Shakespeare, Nathaniel Hawthorne, Goethe, Robert Frost, William Faulkner, Ernest Hemingway, Herman Melville and John Donne. L’intera collana può costare oltre le tre mila sterline.

Riporto qui di seguito un elenco delle opere che ne fanno parte:

The Iliad by Homer
The Odyssey by Homer
Adventures of Huckleberry Finn by Mark Twain
The Education of Henry Adams by Henry Adams
Confessions of St. Augustine
Pride and Prejudice by Jane Austen
The Divine Comedy by Dante Alighieri
Wuthering Heights by Emily Brontë
The Pilgrim’s Progress by John Bunyan
Fairy Tales of Hans Christian Andersen
Five Comedies by Aristophanes
Don Quixote de La Mancha by Miguel de Cervantes Saavedra
Canterbury Tales by Geoffrey Chaucer
Stories of Guy de Maupassant
Plays by Anton Chekhov
Politics by Aristotle
Selected Writings of Sir Francis Bacon
Oresteia by Aeschylus
Le Père Goriot by Honoré de Balzac
Tales From The Arabian Nights by Sir Richard F. Burton
Alice’s Adventures in Wonderland by Lewis Carroll
Analects of Confucius
Lord Jim by Joseph Conrad
The Last of the Mohicans by James Fenimore Cooper
The Red Badge of Courage by Stephen Crane
Songs of Innocence and of Experience by William Blake
The Decameron by Giovanni Boccaccio
The Origin of Species by Charles Darwin
Plays by Euripides
The Sound and the Fury by William Faulkner
Moll Flanders by Daniel Defoe
Robinson Crusoe by Daniel Defoe
Essays of Michel de Montaigne
Philosophical Works of René Descartes
Crime and Punishment by Fyodor Dostoevsky
The Mill on the Floss by George Eliot
Collected Poems (1909–1962) of T. S. Eliot
Essays of Ralph Waldo Emerson
Tom Jones by Henry Fielding
The Great Gatsby by F. Scott Fitzgerald
Madame Bovary by Gustave Flaubert
The Autobiography of Benjamin Franklin, Benjamin Franklin
The Basic Works of Sigmund Freud
The Poetry of Robert Frost
David Copperfield by Charles Dickens
Great Expectations by Charles Dickens
Poems of John Donne
Faust by Johann Wolfgang von Goethe
Favorite Household Tales of the Brothers Grimm
The Federalist by Hamilton, Madison and Jay
The Return of the Native by Thomas Hardy
The Flowers of Evil by Charles Baudelaire
Jane Eyre By Charlotte Brontë
The Scarlet Letter by Nathaniel Hawthorne
A Farewell to Arms by Ernest Hemingway
Plays by Henrik Ibsen
The Ambassadors by Henry James
Nine Tales of Henry James
Ulysses by James Joyce
The Trial by Franz Kafka
Poems of John Keats
Women in Love by D. H. Lawrence
The Prince by Niccolò Machiavelli
Five Stories of Thomas Mann
Moby-Dick by Herman Melville
Eight Comedies by William Shakespeare
Poems of William Shakespeare
Six Histories by William Shakespeare
Six Tragedies by William Shakespeare
Political Writings of John Stuart Mill
Paradise Lost by John Milton
Seven Plays by Molière
Four Plays of Eugene O’Neill
Political Writings of Thomas Paine
Pensees by Blaise Pascal
Satyricon by Petronius
The Republic by Plato
Twelve Illustrious Lives by Plutarch
Tales of Edgar Allan Poe
Swann’s Way by Marcel Proust
Gargantua and Pantagruel by François Rabelais
Six Tragedies by Jean Racine
Political Writings of Jean Jacques Rousseau
Three Plays by Bernard Shaw
The Tragedies of Sophocles
Leaves of Grass by Walt Whitman
Nana by Emile Zola
Lyrical Ballads by William Wordsworth and Samuel Taylor Coleridge
The Red and the Black by Stendhal
Tristram Shandy by Laurence Sterne
Treasure Island by Robert Louis Stevenson
Gulliver’s Travels by Jonathan Swift
Vanity Fair by William Makepeace Thackeray
Walden by Henry D. Thoreau
The History of the Peloponnesian War by Thucydides
Fathers and Sons by Ivan Turgenev
The Aeneid by Virgil
Candide by Voltaire
Selected Poems of William Butler Yeats
War and Peace by Leo Tolstoy