Eton Antique Bookshop

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A due passi dal prestigioso collegio di Eton, dove i migliori rampolli inglesi studiano in giovanissima età per poi essere ammessi nei college universitari più prestigiosi, come Cambridge e Oxford, al numero 88 di High Street, c’è questa piccola e intrigante libreria.

In realtà, a dispetto dell’insegna, solo una piccola parte dei volumi sono davvero antichi (hanno cioè più di cinquant’anni). La maggior parte sono libri di seconda mano più recenti di vari generi: dalla geografia alla storia, dalla musica all’arte… tutti venduti a prezzi molto convenienti.

Siviglia per libri

Anna Karenina, Siviglia per libriLo scorso weekend sono stata a Siviglia, e anche se avevo a disposizione solo tre giorni non ho potuto esimermi dal fare un piccolo tour attraverso le librerie più particolari!

LA EXTRAVAGANTEIn Alameda de Hércules, la zona a nord del centro di Siviglia che ha la più alta concentrazione di bar in cui bere cerveza e locali in cui mangiare tapas (provate il Duo Tapas, buonissimo!) trovate una libreria di viaggi, La ExtraVagante (aperta dal lunedì alla domenica fino a tarda sera).

Il motto di questa libreria è firmato niente meno che da Emily Dickinson: “Para viajar lejos no hay mejor nave que un libro.”

La ExtraVagante, libreria di viaggi, Siviglia, Spagna
Un gato en bicicleta è originale fin dal nome. Si trova in Calle Regina, a due passi dal Metropoli Parasol, la grandiosa struttura inaugurata di recente che ricorda dei funghi (infatti i sivigliani lo chiamano ‘Las setas’). Ospita un mercato, un belvedere ( a dir la verità non troppo alto) e l’Antiquarium, un museo con le rovine e i mosaici di abitazioni risalenti al periodo romano e quello almohade, scoperti scavando per costruire il Metropol.

un gato en bibicleta

un gato en bicicleta, siviglia, spagna, libreriaNelle viuzze del centro potete trovare varie catene come il Beta Book Cafè. Interessante notare come anche in Spagna ai primi posti dei libri più venduti regnino Cinquanta sfumature di schifo e derivati. Ai primi posti anche il nuovo libro di Harper Lee che in Italia non è ancora uscito.

Beta Book Cafè, Siviglia per libri

Beta Book Cafè, Siviglia per libri, libreriaMi è dispiaciuto non poter vedere il mercatino di antiquariato di Calle Feria, che si tiene il giovedì dalle 8 alle 16: tra gli abiti usati, dischi di vinile e cianfrusaglie varie ci sono anche libri di seconda mano, tra cui ogni amante di pagine ingiallite e consunte ama mettere il naso (in senso metaforico e non).

Invece, nel Mercado di Traina, che vende una grande varietà di frutta e verdura, carne e pesce, sono rimasta piacevolmente sorpresa di trovare un carretto che funge da biblioteca ambulante 🙂 Non vi sembra una bella iniziativa?

siviglia per libri, biblioteca

10 magiche librerie da visitare se capitate in UK

1. Armchair, Edimburgh

armchair books edimburgh

armchair books edimburgh

Sono capitata nei lunghi e stretti corridoi di questa libreria durante il mio soggiorno a Edimburgo. L’ho trovata davvero caratteristica e ricca di libri vecchi e consumati al punto giusto, come piacciono a me 😉

2) Leakey’s Bookshop, Inverness

leaky's bookshop inverness

leaky's bookshop

Santi Numi! Questa libreria ha un camino, e un angolo bar e…. enormi quantità di libri! O.O

3) Wild and Homeless Books, Dorset

wild and homeless books, dorset

Il nome di questa libreria nasce da una citazione di Virginia Woolf, che delizia 🙂

4) Octavia’s Bookshop, Cirencester

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Questa libreria per bambini di colore lilla ha vinto il Best Independent Children’s Bookshop award nel 2013, e non è difficile capirne il perché. Ha un fascino incantato, e ospita regolarmente letture con gli autori.

5) The Book Barge, Staffordshire

the book barge, staffordshire the book barge, staffordshire

TheBookShopthatFloatedAway

Sali sulla libreria che naviga via lungo il fiume, e lasciati trasportare dall’atmosfera. Se vuoi puoi leggere mentre fai colazione con marmellata, succo di frutta e pane fresco per sole 10 sterline. A bordo trovi anche il loro libro, The bookshop that floated away. L’autrice, Sarah Henshaw, è la proprietaria di The Book Barge, libraria e giornalista per il Telegraph, the Independent and Elle Decoration.

6) Honesty Bookshop, Hay Castle, Hay-on-Wye.

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L’Honesty Bookshop è un fiabesco spazio all’aperto in cui leggere, rilassarsi e godersi il via vai della deliziosa cittadina di Hay. Questa libreria è una tradizione dal 1960. Non ci sono librai. Si basa sulla fiducia all’onestà dei lettori: chiunque può prendere un libro e buttare una sterlina o anche meno nelle apposite cassette.

7) Madhatter Bookshop, Oxfordshire.

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In quale negozio trovate sia libri che cappelli di finissima fattura? Molte delle lady inglesi si servono in questo negozio. Inoltre il Madhatter Bookshop ospita numerosi eventi letterari: club del libro, gruppi di studio letterari, corsi di scrittura di alto livello…

8) Word on the water, London

word on the water London word on the water, London

Questa libreria di libri usati galleggia dalle parti di Paddington, e ospita letture e anche live music sul tetto della barca. Come dicono gli inglesi, “grand!”.

9) Blackwell’s books, Oxford.

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Aperta dal 1879, la libreria Blackwell è gigantesca, e trovi davvero un’enorme quantità di libri. Se Blackwell non ha un titolo, è perché non merita di essere letto. Non a caso si trova a Oxford, capitale britannica della cultura.

10) Hatchard’s, London

hatchard's london hatchards londonHatchard’s, nata nel 1797, è la più antica libreria di Londra. Potete trovare un punto vendita vicino a Piccadilly Circus, proprio dietro a Fortnum and Mason’s. Se invece siete dalle parti di King’s Kross, potete recarvi nel negozio di St Pancras.

 

FOYLES Bookshop, 107 Charing Cross, London

Foyles è una catena di librerie con sette negozi, di cui il più conosciuto è quello di Charing Cross Road di Londra, che è entrato nel Guinnes Book of Records come la più grande libreria del mondo.

I fondatori furono i fratelli William e Gilbert Foyle, e la proprietà è passata di mano in mano ai figli dei loro figli. Nel 1945 a prendere le redini fu Christina Foyle, che verrà ricordata per essersi opposta a tutti i costi alle nuove tecnologie, rendendo il negozio un bersaglio di derisione per i suoi metodi anacronistici. Finché, dopo la sua morte nel 1999, Foyles passò nelle mani del nipote Christopher, che introdusse le innovazioni del caso.

Foyles è una libreria davvero immensa: si estende per cinque piani in cui dominano il bianco e il legno chiaro degli scaffali. I libri sono divisi ordinatamente in categorie. È stato davvero emozionante per una bookaholic come me trotterellarci dentro e soffermarmi a osservare e sfiorare con il palmo della mano tutti quei libri bellissimi! Perché, forse me l’avete già sentito dire troppe volte, gli inglesi hanno una cura per la copertina e la grafica che a noi generalmente manca.

La mia attenzione l’hanno catturata soprattutto i classici, in particolar modo la collana Hardcover della Penguin che io adoro, e che ho intenzione di collezionare per intero. Vi chiedete se ne ho comprato un altro volume? La risposta è sì, ma non vi anticiperò quale!! Provate a indovinare dalle mie foto, vediamo chi ci becca 😉

Vi lascio con una carrelata di fotografie.

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foyles bookshop foyles bookshopfoyles bookshopfoyles bookshopIMG_3334IMG_3478the woman who read too muchDracula, Penguin Clothbound HardcoverDracula, Knickerbocker ClassicsFrankestein, Penguin Clothbound Hardcover IMG_3488 anna kareninaCharles Dickens booksLewis Carroll, alice's adventures, penguin clothbound hardcoverCharlotte Brontë, Jane Eyre, penguin clothbound hardcoverJane austen, northanger abbey, penguin clothbound hardcover

The Italian Bookshop di Londra e la vera Ornella di “Dimmi che credi al destino”

the italian bookshop di Londra

Sono stata a Londra solo pochi (troppo pochi) giorni, ma nella lista delle cose da fare assolutamente, oltre a passare qualche ora a svaligiare Primark, mi ero segnata l’indirizzo di alcune librerie. In realtà poi ne ho viste molte meno di quelle che avrei voluto, complici il davvero troppo poco tempo che avevo a disposizione e il ladro di Iphone che ha derubato mio fratello (che vive a Londra) in metropolitana, dalle parti di Bank. [Se andate a Londra state all’erta, sono dei veri professionisti: colgono al volo il momento in cui sei distratto – mio fratello, che di solito è sempre molto attento, stava in quel momento parlando con me, sì, ha cercato di darmi la colpa! – e  ti sfilano il cellulare dalle tasche senza che tu possa accorgerti di nulla.]

Insomma, chiusa parentesi, tra le librerie da visitare c’era l‘Italian Bookshop di Londra. Ne avevo sentito parlare parecchio ultimamente, perché il momento difficile che questa libreria sta attraversando, e la donna italiana che la gestisce, Ornella, sono al centro dell’ultimo libro di Luca Bianchini, Dimmi che credi al destino (Mondadori, € 17), in cima alle classifiche italiane.

Se non avete ancora letto l’ultimo romanzo di Bianchini di certo lo ricorderete per Io che amo solo te (Mondadori, € 11), di cui si sta girando in questi giorni un film con  Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti, Maria Pia Calzone, Luciana Littizzetto e Michele Placido. (Per curiosità riguardo al set leggi Un giorno sul set di Luca Bianchini su Vanityfair.it).

L’Italian Bookshop si trova a Warwick Street, a pochi passi da Piccadilly Circus. Sono entrata nella libreria, che condivide uno spazio aperto con The European Bookshop, e, dopo aver gironzolato un po’, ho domandato alla signora seduta alla scrivania se fosse proprio lei l’Ornella di cui si parla in Dimmi che credi al destino: sì, era proprio lei!

Ornella si è dimostrata disponibilissima e ha chiacchierato con me e mio fratello su cosa significhi per lei vivere a Londra, sui motivi per cui non tornerebbe mai in Italia sebbene mantenga con il nostro paese un “legame di pensiero” e torni spesso a Brescia, sua città natale, a trovare i suoi genitori. “A Londra mi sento ancora una ragazza!” ha detto, “libera dai pregiudizi e dalle ristrettezze mentali italiane”. Noi siamo stati concordi nel sostenere che secondo noi l’Italia sta migliorando molto da questo punto di vista. “Ma speriamo, lo spero proprio!”, ha risposto lei con calore.

L’Italian Bookshop sta per essere sfrattato dalla sua attuale sede, perché il palazzo ha bisogno di un’ingente ristrutturazione. Ornella mi ha riferito che fortunatamente hanno prolungato il loro tempo, necessario per trovare una nuova sede economicamente accessibile, da novembre prossimo a marzo 2016.

Ornella mi ha spiegato che la clientela della libreria non racchiude solo i numerosi italiani a Londra – non manca per loro lo scaffale dei bestseller:
the italian bookshop londra

ma soprattutto i molti inglesi che studiano la nostra lingua. Per loro infatti ho trovato molte collane di classici italiani:

the italian bookshop di londra

Purtroppo, presa da altre letture più urgenti, non ho ancora letto Dimmi che credi al destino,  che staziona sul mio comodino da qualche settimana. Ma vi confesso di non vedere l’ora di leggere le avventure di Ornella, che qualcosa mi dice sia una persona eccezionale, di quelle che se ne incontrano poche nella vita.

Mi perdonerete quindi se pubblico questa mia foto insieme a lei (i miei lettori più affezionati sanno che non parlo mai di me o pubblico mie foto personali nel blog, soprattutto con quel faccione brutto lì, dovuto alla mancanza di sonno e alla stanchezza del viaggio), ma l’occasione è unica.

Ornella e Sara all'italian Book Shop di Londra, insieme al libro di Luca Bianchini, Dimmi che credi al destino

Colgo l’occasione per ricordare a tutti gli italiani che vivono a Londra, o che magari si trovano lì in vacanza, che Luca Bianchini presenterà Dimmi che credi al destino all’Italian Bookshop, 9 Warwick Street, sabato 20 giugno alle 18.30! Non mancate!

dimmi che credi al destinoSinossi di Dimmi che credi al destino:

Ornella ama i cieli di Londra, il caffè con la moka e la panchina di un parco meraviglioso dove ogni giorno incontra Mr George, un anziano signore che ascolta le sue disavventure, legate soprattutto a un uomo che lei non vede da troppo tempo, e che non riesce a dimenticare. A cinquantacinque anni, Ornella si considera una campionessa mondiale di cadute, anche se si è sempre saputa rialzare da sola. Per fortuna può contare su Bernard, il suo vicino di casa, che la osserva da lontano e la conosce meglio di quanto lei conosca se stessa L’ultima batosta, però, è difficile da accettare. La piccola libreria italiana che dirige nel cuore di Hampstead – dove le vere star sono due pesci rossi di nome Russell & Crowe – rischia di chiudere: il proprietario si è preso due mesi per decidere. Lei, che sa lottare, ha imparato anche a lasciarsi aiutare, e così chiama in soccorso la Patti, la sua storica amica milanese – inimitabile compagna di scorribande – che arriva in città con poche idee e tante scarpe, ma sufficiente entusiasmo per trovare qualche soluzione utile a salvare l’Italian Bookshop. La prima è quella di assumere Diego, un ragioniere napoletano bello e simpatico, che fa il barbiere part-time, ha il cuore infranto e le chiama guagliuncelle. Ma proprio quando la libreria ha più bisogno di lei, il destino riporterà Ornella in Italia, a bordo di una Seicento malconcia guidata in modo improbabile dalla Patti. Tra humour inglese e una malinconia tutta italiana, Dimmi che credi al destino è una storia commovente di rinascita e speranza. Ambientato in una Londra dove il cielo cambia sempre colore e l’amore brucia a fuoco lento, Luca Bianchini racconta con il suo stile inconfondibile una storia che non avresti mai pensato di ascoltare, e che assomiglia terribilmente alla vita.

Libreria Ptyx

libreria ptyx-bruxellesLa libreria Ptyx ha aperto il 29 settembre del 2012.

Si sviluppa su tre piani al numero 39 di rue Lesbroussart, a due passi da Place Flagey, a Ixelles, una piccola cittadine belga vicino a Bruxelles.

Nella facciata si alternano ritratti e citazioni di grandi personaggi della letteratura: da Virginia Woolf a Marcel Proust, da Spinoza a Mark Twain…

Una libreria indipendente pensata da chi ama la letteratura per chi ama la letteratura!

Le Little Free Library: dagli USA all’Italia

Take a book, return a book.

Una Little Free Library è una piccola casetta di legno (come quelle per gli uccelli, per intenderci) in cui puoi “take a book, return a book”, recita il motto: ognuno può prendere un libro e metterne giù un altro in cambio. È un luogo di scambio culturale, in cui puoi condividere i tuoi libri preferiti.

Le Little Free Library nascono in America, dall’idea di Todd Bol, un imprenditore del Wisconsin, che nel 2009 ha costruito una struttura in legno di una sola stanza piena di libri, aperta a tutto il vicinato.

Il Signor Todd l’ha costruita in onore di sua madre, un’insegnante che durante la sua vita si è battuta per promuovere la lettura.

Poi si è attivato il passaparola, che ha reso l’idea di Todd diffusa in tutta la nazione, fino a creare l’organizzazione no-profit Little Free Library.  Fino ad oggi si possono contare più di duemila Little Free Library negli USA.

Le casette di legno per i libri stanno prendendo piede anche fuori dai confini americani: in Germania, Gran Bretagna, anche in Ghana.

E in Italia?

L’italia, per fortuna, non è da meno: nel 2012 sono nate le prime due Little Free Library a Roma, una a Vigna Clara, l’altra nei giardini di Tomba di Nerone. Lo scorso 11 ottobre sono arrivate la terza e la quarta, in piazza della Visione, nella zona La Storta e in Via Tieri, a Isola Farnese, costruite dai ragazzi scout del Clan Pegaso (Agesci Roma 2).

A Corbetta (MI) si trova la prima Little Free Library promossa da una biblioteca pubblica, mentre se ne contano altre venti sparse da Nord a Sud.

Esiste un blog dedicato alle Little Free Library in Italia, da cui si può comperare una Little Free Library o in cui puoi trovare le istruzioni per costruirne una.

Le Little Free Library hanno lo scopo di diffondere la lettura rendendola accessibile a tutti, soprattutto in tempi di crisi. Non hanno limiti di età, possono piacere a grandi e bambini. Per questo spero ne spunteranno sempre di più qua e là in giro per l’Italia.

L’unica preoccupazione è quella che le casette siano vandalizzate da chi non ha rispetto per nulla, o che qualcuno prenda senza rifornirle, ma fin ora non è accaduto in nessun posto nel mondo. Speriamo quindi di non essere i primi.

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Le Little Free Library hanno anche una pagina facebook: https://www.facebook.com/LittleFreeLibrary

Il visto e il non visto, seminario sulla biblioteca e i musei oliveriani di Pesaro

È iniziato ieri il seminario, promosso dall’Università dell’Età Libera, dedicato alla biblioteca e al Museo Archeologico Oliveriano, l’istituto culturale più antico di Pesaro.

Si tratta di una serie di incontri che si terranno ogni martedì fino al 2 dicembre, a ingresso libero fino a esaurimento posti.

Durante l’incontro di oggi abbiamo ascoltato Marcello Di Bella, l’attuale direttore della Biblioteca e Musei Oliveriani, porgerci quello che possiamo definire il suo commiato, attraverso il racconto della storia della biblioteca, dato che lascerà l’incarico tra pochi giorni.

Di Bella è partito dalla creazione della biblioteca, avvenuta nel 1787 grazie ad Annibale degli Abati Olivieri, che alla sua morte ha lasciato in dono alla città di Pesaro la sua cospicua biblioteca, insieme a quella dell’amico Giovan Battista Passeri: «acciocché abbia la nostra Patria a uso pubblico tutto quello, che due Cittadini nel tempo di loro vita hanno saputo ammassare» recita il suo testamento.

La sede originaria della Biblioteca e Musei Oliveriani era il Palazzo Olivieri, dove ora si trova l’attuale Conservatorio. Il trasferimento di tutti i libri e reperti a Palazzo Almerici avvenne nel 1892.

La struttura di questo antico palazzo, che avrebbe a dir la verità bisogno di cure, non si confà più, al giorno d’oggi, alle esigenze della biblioteca, dato che è divenuto insufficiente ad accogliere nuovi materiali.

Marcello Di Bella non sarebbe contrario, se dipendesse da lui, a spostare tutti i materiali in una nuova sede, se non si riesce a conciliare la sede tradizionale con le esigenze pratiche di conservazione dei reperti.

La biblioteca ospita 350 mila opere a stampa, 400 incunaboli che sono entrati a far parte del catalogo istituito dalla British Library, migliaia di cinquecentine, e 2262 manoscritti, oltre a importanti nuclei fotografici e archivi privati che sono stati donati al comune da uomini importanti per la storia di Pesaro, come Vaccaj, Morselli, Perticari, Mamiani, e dalla famiglia Albani).

Il direttore ha poi proceduto con l’elencarci alcuni dei tesori che l’istituto conserva. Per citarne alcuni:

oliveriana-world-mapL’ Oliveriana World Map, risalente al 1508, una delle poche cartine del mondo a rappresentare le prime conoscenze geografiche del Nuovo Continente, di un valore inestimabile.

Il manoscritto Oliveriano 1144 a forma di cuore, XVI secolo. Contiene intavolature per liuto. Sotto le note sono evidenti parecchie cancellature. Per questo Marcello Di Bella lo ha portato ad analizzare dalla Polizia Scientifica di Ancona. L’esame terminerà il 31 ottobre prossimo.

Tre lettere autografe di Giacomo Leopardi al cugino Giulio Perticari, che contengono la visione del mondo, scientifica e metafisica, del poeta. Eccone un estratto: «…Conte mio, fu detto con verità che quegli che non è stato infelice non sa nulla; ma è parimente vero che l’infelice non po’ nulla […] Tutti i beni di questo mondo sono inganni. Ma dunque togliete via questi inganni: che bene ci resta? Dove ci ripariamo? Che cosa è la sapienza? Che cos’altro ci insegna fuorché la nostra infelicità? In sostanza il felice non è felice, ma il misero è veramente misero, per molto che la sapienza anche più misera s’adopri di consolarlo…».

aldo-manuzio-hypnerotomachia-poliphili-venise-2L’ Hypnerotomachia Poliphili, stampato da Aldo Manuzio nel 1499 a Venezia, che ha valore inestimabile, non solo perché è il primo esemplare in volgare stampato dal grande Manuzio, ma perché è il primo libro illustrato della storia della tipografia. Presenta infatti uno splendido apparato iconografico, costituito da 170 xilografie.

L’iniziativa rientra nel “Grand Tour Cultura” promosso dalla regione Marche e sostenuto dal MAB (Consorzio Musei, Archivi, Biblioteche Marche), con il patrocinio e la collaborazione di Provincia di Pesaro e Urbino, Comune e Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, Associazione “Amici della Biblioteca Oliveriana”.

Il calendario prevede per i prossimi incontri:

4 novembre: Chiara Delpino, Archeologia in Oliveriana

11 novembre: Enrico Gamba, La scienza in Oliveriana

18 novembre: Guido Arbizzoni, I materiali umanistici

25 novembre: Arianna Falcioni, Le pergamene nell’età dei Signori

2 dicembre 2014: Marco Savelli, Cronologia Oliveriana (avventure e disavventure)

Info: Biblioteca Oliveriana Pesaro, tel.0721 33344

biblio.oliveriana@provincia.ps.it; www.oliveriana.pu.it

La Infinito, café-libros-arte, Madrid, a place for literature.

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Photo by James Madden

La Infinito è una libreria in cui puoi gustarti una tazza di caffè mentre passi il tempo piacevolmente a leggere, senza doverti preoccupare che il cameriere ti suggerisca di andartene rimuovendo i piatti appena finisci di consumare.

È aperto dall’alba a mezzanotte e serve originali colazioni dove ogni cibo ha il nome di un poeta, di un musicista o di uno scrittore. Ospita inoltre ogni tipo di eventi culturali.

Ci sono due scaffali pieni di libri, romanzi, poesia e saggi disponibili sia alla vendita che al prestito.

 

La Infinito is a bookshop serving a cup of coffee during the afternoon readings, without making its customers worry that the waiter would remove the dishes from the table by the time they finish eating. Open from dawn to midnight, La Infinito serves breakfast with their completely original menu, in which all options are named as poets, musicians and writers. La Infinito is also a space open to all kinds of cultural events. There are two shelves loaded with books, poetry, novels, essays, literary works which are available for selling and sharing.